venerdì 16 dicembre 2011

Ottimismo anti-crisi


Era temuta ed è arrivata. Ad annunciarla sono stati esponenti del Governo e di Confindustria, così ora è ufficiale: l’Italia è in una fase di recessione. Non capitava dal biennio 2008-2009, quando durò per 15 lunghi mesi. Le manovre attuate e soprattutto quelle attese da parte di Monti e dei suoi ministri dovrebbero invertire la tendenza; ciò non toglie che la diminuzione del PIL di questa fase non faccia pensare a niente di buono. Per mesi ci è stato detto che l’Italia era un paese sano, stabile e forte, non comparabile ad altre nazioni europee come Grecia e Irlanda: eppure nel triennio tra il 2007 e il 2009 sono spariti quasi 600 mila posti di lavoro e nel 2010 i disoccupati italiani erano oltre 2 milioni! Numeri tragici, specchio di una situazione che colpisce soprattutto le fasce più deboli; i pensionati che non riescono a raggiungere la fine del mese, le famiglie, costrette a limitare le spese nonostante i continui aumenti dell’inflazione e infine i giovani.
Qualche anno fa sono stati definiti un po’ troppo frettolosamente “bamboccioni”, ma se rappresentano quasi il 40% dei senza lavoro la responsabilità non può essere solo la loro. In queste condizioni lasciare la casa dei genitori per un nuovo tetto è un’impresa destinata a fallire; provate voi stessi, cercate su internet annunci come “case Torino” o “affitto a Roma” e vi renderete conto che senza un buono stipendio sarà impossibile far fronte alle spese!
Eppure, nonostante tutto questo, stando al Rapporto Istat 2011, il 71% degli italiani alla domanda “Come ti senti?” risponde “Bene!”. Che dire? Siamo un popolo d’inguaribili ottimisti!

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