Il futuro dell’abitare sta nel co-housing
Crisi del mercato immobiliare e banche che sempre di più
negano la possibilità di accendere un mutuo sono le facce della stessa
medaglia. Ecco quindi che proprio nelle situazioni di stallo è necessario
provare a ripensare ai modelli attuali e vedere se è possibile rivedere le
regole del gioco proponendo modelli di consumo e sviluppo differenti.
L’abitazione è un bene primario ecco quindi che se l’acquisto
di una casa rimane sempre di più un miraggio, soprattutto per le giovani coppie,
ci si adatta e si va a pescare dagli anni ’60 un modo di intendere l’abitare
più vicino alla esigenze dell’uomo. Stiamo parlando del co-housing dove possono
appunti co-abitare più famiglie.
In queste case ci sono numerosi spazi pubblici come cortili,
orti, giardini, cucine e laboratori dove le persone possono decide di vivere
assieme rispettando le libertà degli altri e le proprie. Questo modo di vivere
consente di risparmiare e di riscoprire uno stile di vita meno individualistico.
Abbiamo scoperto quindi che a fianco agli annunci immobiliari della agenzie
esistono spazi in cui l’abitare è inteso in maniera differente, in quest’ultima
categoria possiamo annoverare anche l’housing sociale. Un operazione di questo
tipo viene solitamente promossa dalle pubbliche amministrazioni a favore di
cittadini che non possono permettersi di acquistare una casa a pezzi di
mercato. Questo vale soprattutto per chi
abita in città come Milano e Roma, basta cliccare alla voce “bilocale Milano”
per crederci.
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