Agricoltura biodinamica, principi e caratteristiche
Agricoltura
biologica, agricoltura
biodinamica, sono alcuni dei termini ed espressioni sempre più utilizzate
nel linguaggio comune, spesso anche in maniera non corretta o quantomeno
inopportuna. Le tendenze bio, soprattutto per ciò che riguarda l’industria
alimentare e quella della cura del corpo, stanno prendendo sempre più piede,
soprattutto nei paesi del Nord Europa mentre in maniera più limitata in Italia.
Ma se più intuitivo può essere la comprensione dell’agricoltura biologica meno
lo è quella biodinamica. Quest’ultima viene intesa come un metodo di coltura
che si lega ad aspetti antroposofici che derivano dalla particolare visione del
mondo di Rudolf Steiner, filosofo ed esoterista austriaco che ha vissuto a
cavallo tra l‘800 e il ‘900. Sulle teorie di Steiner si sono basati nuove
concezioni dell’agricoltura e del processo di coltivazione, considerate spesso
anche poco razionali.
L’agricoltura biodinamica sta a
sottolineare l’utilizzo di sistemi sostenibili per la produzione agricola, in
particolare dei prodotti alimentari derivanti dalla terra. Un tipo di
agricoltura che deve considerare l’ecosistema terrestre un'unica cosa , in cui
il suolo e la vita che si sviluppano in esso non possono essere scisse né
tantomeno modificate o alterate dall’intervento umano. Steiner basò la sua
teoria biodinamica essenzialmente su due differenti principi che si legano a
questo tipo alternativa di agricoltura: il compostaggio e le fasi della Luna.
Dunque da un parte ci sono appigli più scientifici che fanno di questa pratica
qualcosa di “serio”, mentre dall’altro sono altrettanto numerosi i riti, le
pratiche e le tecniche che ben poco hanno di scientifico per attivare il
processo agricolo ma somigliano più che altro a metodi bizzarri, quasi dei riti
magici la cui efficacia non è stata finora dimostrata. Motivo per il quale oggi
la biodinamica viene considerata una pseudoscienza.
Etichette: agricoltura biodinamica, agricoltura biologica
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