giovedì 8 dicembre 2011

Mal di schiena, posture sbagliate e sedie ergonomiche


Quanto tempo si trascorre seduti in ufficio? E nel tragitto da casa al luogo di lavoro, in auto, su un mezzo pubblico? Oppure davanti al computer casalingo o al televisore? Sono almeno 12 le ore passate sopra sedie ergonomiche, poltrone presidenziali, sofà morbidi o rigidi, sedili di plastica e seggiole caserecce. Ore – e sono tante – nelle quali il corpo assume una postura particolare, non sempre rispettosa di alcune semplici regole, in parte a causa di una sedia mal strutturata o malamente adattata al soggetto. La schiena, per esempio, dovrebbe essere ben sostenuta dalla spalliera, specie nella zona lombare, così da aderirvi completamente. 

Alcuni degli errori più comuni riguardano proprio la posizione del dorso: talvolta si tende ad inclinarlo in avanti, sporgendo la sedia all'indietro; talaltra ci si lascia scivolare lentamente sul sedile, incurvando la schiena a cucchiaio. E i dolori non tardano a comparire. I piedi dovrebbero essere ben piantati a terra, avendo cura di posizionare le gambe parallelamente al pavimento, piegando le ginocchia a 90°. L'altezza della sedia dovrebbe essere bilanciata a quella del monitor del pc, poco sotto l'asse oculare. Infine, i polsi: si raccomanda di distenderli nell'utilizzo di tastiera e mouse. 

Le conseguenze di una scorretta postura spesso si traducono in mal di schiena, calcolata come una delle principali cause di assenza dall'ufficio. Se da un lato una poltrona imperfetta causa danni articolari a coloro che vi si seggono tante o troppe ore al giorno, nel caso di poltrone di buona qualità il problema dei dolori muscolo-scheletrici ricade inevitabilmente sulla responsabilità del singolo. Dunque, una giusta regolazione delle altezze della poltrona unita a un pizzico di attenzione in più verso se stessi sono accorgimenti utili alla propria salute e al proprio benessere, nondimeno più efficaci di una pillola analgesica.
                                                   

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