sabato 29 ottobre 2011

Stop agli OGM, bisogna puntare sull’agricoltura sostenibile


Fanno discutere e parecchio le tecniche che impiegano in agricoltura le colture Ogm (organismi geneticamente modificati) accusate di provocare danni ingenti sia dal punto di vista economico che da quello ambientale all’intero settore agricolo. Senza mezzi termini l’utilizzo degli Ogm in agricoltura viene definito come un fallimento totale. A sostenerlo sono l’Aiab (Associazione italiana per l'Agricoltura Biologica) e la Firab (Fondazione italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) che insieme hanno promosso il rapporto "The gmo Emperor has no Clothes - Rapporto globale dei cittadini sugli Ogm' curato dall'ecologista indiana Vandana Shiva. Un dossier che evidenzia come sia forte la necessità dell’intervento normativo delle istituzioni che finora ha lasciato fare fin senza legiferare e di conseguenza senza proteggere e salvaguardare adeguatamente territori e persone.

Non è dunque vero che gli Ogm salveranno il mondo come è stato sbandierato da più parti, dicono i sostenitori e promotori di questo recente studio. Non è solo un Paese a fallire in questo campo, ma l’intero panorama mondiale. Le promesse dell’Ogm erano che avrebbero aumentato le rese agricole, protetto le piante dalle malattie, diminuito il bisogno di fertilizzanti e sostanze chimiche. Insomma tutta una serie di vantaggi che non solo non è avvenuto ma che ha invece ha indotto meccanismi perversi ancora più dannosi. Ovviamente sugli Ogm si dibatte in maniera contrastata con movimenti sociali e sostenitori di chi si schiera a favore e di chi si schiera contro. Intanto la strada da seguire pare essere quella dell’agricoltura sostenibile, lontano dalle logiche che evidenziano  le incompatibilità agronomiche, ambientali, economiche e normative che circondano la vicenda Ogm e tutto ciò che ne deriva dal loro utilizzo.

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