sabato 29 settembre 2012

Urban style: quando è l’ambiente a dettare lo stile


Se è vero che la moda è fatta di corsi e ricorsi storici oltre che novità e innovazione, è altrettanto vero che l’ambiente in cui viviamo influenza scelte e stili di moda – ma in generale, della creatività di ognuno – indirizzandole verso alcuni sentieri stilistici piuttosto che altri. L’ambiente urbano, per esempio, ha generato un vero e proprio “urban style”, in cui l’abbigliamento e il look si armonizzano alle architetture, alle abitudini e ai ritmi della vita di città. Basti pensare alle calzature da strada, di città e da vita di tutti i giorni, in provincia come in una grande metropoli, a determinati brand come il marchio philippe model, al bisogno di essere alla moda anche con un paio di sneakers e in qualsiasi momento della giornata.

Tipico prodotto dell’urban style, le sneakers degli anni 2000 e ancor più quelle targate 2012-2013, segnano il passo di un target che non rinuncia alla comodità e alla praticità di un paio di scarpe da ginnastica, che però non sono più, decisamente né tantomeno, esclusivamente tali. Le sneakers da città sono scarpe da indossare per andare in ufficio, a scuola, nel tempo libero, per fare shopping, uscire la sera ed essere sempre e comunque glam e accattivanti. Hanno forme diverse - da quelle basse a quelle alte alla caviglia -, sono proposte in svariati materiali (suede, tela e pelle, camoscio, pelle, montone, …) e parecchi modelli (runner, con tacco interno nelle versioni femminili, con lacci, zip o strap, ecc.).

La sneaker da città si dipinge di colori “urbani”, opachi o metallici (nero, marrone, tortora, bianco, multicolor o bicolor in contrasto,…) ma anche di tonalità vivaci che sdrammatizzano un look, sì, da tutti i giorni ma non per questo necessariamente banale. Ed ecco che allora le sneakers si colorano di giallo senape, ruggine, verde pino, sabbia e khaki, carta da zucchero, terra di siena bruciata e rosso mattone, toni metallizzati come l’oro, l’argento, il bronzo. Lo stile cittadino rilancia allora segnali e cromie dell’ambiente circostante, sovrapponendosi a un micromondo di strade, palazzi, semafori, macchine in colonna, incroci, negozi illuminati, via-vai di gente, musica, clacson, parole, ma sapendosi distinguere ad ogni passo, in ogni istante.

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