giovedì 28 giugno 2012

Il rigore della traduzione


Rigore e logica non servono solo nelle materie scientifiche ma anche in tutto quell’universo di studi umanistici che spaziano dallo studio delle letterature italiane e straniere alle scienze umane in generale. Lo sanno bene tutto coloro che conoscono alla perfezione una o più lingue straniere. Anni di studi per perfezionare la pronuncia, capire tutti i segreti della grammatica e della sintassi, i modi di dire e le espressioni di uso comune. Tutto questo non sarebbe possibile se, assieme all’amore per le lingue e la letteratura, non ci mettessimo anche tanto rigore e logica.

Lo stesso rigore e logica che i traduttori applicano ad ogni loro lavoro. Il lavoro di traduzione è infatti visto, dai non addetti ai lavori, non solo come un esercizio di conoscenza, ma anche come un atto artistico, ecco perché spesso il traduttore è circondato da un’area quasi romantica.

In verità in ogni traduzione serve molta tecnica, pensiamo ad esempio al caso in cui si mandi alle stampe un libro o un listino con un errore di traduzione. Servirebbe una ristampa ed i costi per sostenerla darebbero davvero esorbitanti.

Ecco perché il traduttore è una figura professionale ambita che necessita di una buona cultura generale, della passione per la cultura e per le lingue straniere ma anche di tutte le regole e del rigore necessarie che rendono una traduzione veramente perfetta.

Lo sanno bene anche i professionisti di traduzione.it: uno dei punti di riferimento nazionali in grado di incrociare la domanda ed offerta di traduzione in lingue occidentali ed orientali. 

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