mercoledì 18 gennaio 2012

I compiti a casa hanno ancora senso?


Qualche giorno fa è stato reso noto il risultato di un sondaggio condotto dal portale Skuola.net dedicato ai compiti per le vacanze invernali. I dati ottenuti hanno confermato ciò che probabilmente già si sapeva; i compiti da svolgere al di fuori delle giornate scolastiche sono visti dagli studenti come un vero peso, un fastidio del quale farebbero volentieri a meno!
Ecco perché in molti preferiscono rimandare il più possibile il loro svolgimento, concentrandoli negli ultimi giorni prima del rientro tra i banchi di scuola. In questo modo però si perde di vista l’obiettivo primario, che è quello di mantenere in continuo esercizio lo studente nel periodo di vacanza attraverso un’attività moderata ma da svolgere con costanza quasi giornaliera.
Sei alunni su dieci ricorrono a questa pratica, ma la gran parte di loro, pur di non presentarsi con i quaderni vuoti, decide di copiare; se il 37% dei ragazzi intervistati dichiara di averne copiato almeno una parte, l’8% ammette senza problemi di averli copiati tutti!
Come farlo? Le possibilità offerte dal web sono infinite; basta possedere una discreta abilità nell’utilizzo dei motori di ricerca o conoscere i siti giusti.
Chi deve tradurre un testo scritto in una lingua straniera sa che è sufficiente andare alla ricerca delle parole “preventivo traduzioni” e scegliere l’agenzia di traduzione più adatta alle proprie necessità: chi deve svolgere un problema di matematica può vagliare i tanti annunci presenti sul web di giovani laureati che, pur di guadagnare qualche soldo, si offrono di fare i compiti dietro una piccola ricompensa: chi deve fare una ricerca ha solo l’imbarazzo della scelta grazie alla mole d’informazioni presenti sulla rete.
Insomma, anche per colpa di queste scorciatoie, la prassi dei compiti a casa non rispetta gli obiettivi prefissati; sarebbe preferibile assegnare qualche compito in meno e invogliare i ragazzi, col prezioso aiuto dei genitori, a dedicare le loro giornate alla lettura di libri e quotidiani o alla visita di musei e luoghi culturali, in modo da stimolare la loro crescita tramite attività che uniscano la conoscenza al diletto.

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