giovedì 15 dicembre 2011

Mal d'ufficio: poltrone e posture i primi indiziati


Dolori alla schiena, alle spalle, ai polsi, alle mani, alle caviglie sono classificabili fra i cosiddetti disturbi muscolo-scheletrici, tipici dei lavoratori impiegatizi. Spesso sono proprio queste patologie, inizialmente percepite come “fastidi” o “malesseri”, a determinare le principali cause di assenza dall'ufficio. L'assunzione di posture scorrette in aggiunta a sedie inadeguate o mal regolate sulla persona che l'utilizza possono essere considerati fattori di rischio da “mal d'ufficio”. È la colonna vertebrale a risentire maggiormente di una vita sedentaria, sia essa lavorativa o casalinga.

In particolare, le zone più colpite sono quelle cervicale e lombare, ove si accumula il carico del peso corporeo, fermo in una stessa posizione per molte ore. L'avanzare dell'età, inoltre, irrigidisce l'apparato intervertebrale facilitando l'insorgenza di patologie localizzate. Al contempo, i movimenti rapidi e ripetitivi di braccia, polsi e mani favoriscono l'infiammazione di nervi e tendini, con conseguenze dolorose e difficoltà articolatorie (come ad esempio, la sindrome da tunnel carpale, lesiva del nervo centrale del polso). Come prevenire tutto ciò, prima di doversi appellare a visite specialistiche e terapie di medio-lungo periodo? Innanzitutto scegliendo sedute adatte al tipo di lavoro da svolgere: poltrone ufficio e sedie ergonomiche devono essere girevoli e regolabili, sia in altezza che nello schienale. 

Devono girare su cinque piedini, avere un sedile largo almeno 45 cm, consentire di appoggiare perfettamente la schiena alla spalliera. Attenzione alla postura da assumere: dorso eretto, ginocchia piegate di 90° sotto il tavolo, braccia e polsi ben appoggiati e distesi sulla scrivania, piedi fissi a terra o eventualmente su uno sgabello. La distanza tra testa e monitor dev'essere di 50-70 cm, con il video all'altezza della linea degli occhi inclinato di 10-20°. Mantenere il capo dritto, il mento lievemente in avanti, il collo in asse: si eviteranno così quei fastidiosi, ma a lungo andare sempre più gravi, disturbi cervicali.                                                   

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