sabato 25 settembre 2010

Contratti di affitto : la cedolare secca del federalismo

La cedolare secca sugli affitti di Roma e’ il nuovo punto di partenza del Gov­erno per il fed­er­al­ismo fis­cale, per la piena autono­mia dei comuni.

La cedolare secca altro non è che la tassa sulle entrate dal canone di locazione che il gov­erno vuole fis­sare al 23%. Per i proprietari di appartamenti, soprattutto per quelli con redditi più altri, è un’ottima in quanto l’imposta attuale si basa sull’aliquota mar­ginale Irpef cioè chi dichiara più di 75mila euro l’anno, dalla riforma otter­rebbe uno sconto supe­ri­ore al 50 per cento!

Le prin­ci­pali dis­po­sizioni che saranno attuate grazie alla nuova imposta sos­ti­tutiva è del 20% sulle locazioni immo­bil­iari che dovranno essere introdotte dal provved­i­mento diret­to­ri­ale esplicitamente pre­visto dal terzo comma dell‘articolo 2 del decreto sul fed­er­al­ismo fiscale.

Le prin­ci­pali novità fanno riferimento alla scelta del loca­tore di assoggettare l‘intero canone di locazione annuale alla nuova imposta sos­titutiva del 20%, dovrà essere mostrata nella dichiarazione dei red­diti con­giun­ta alla base imponi­bile di cal­colo della cedolare stessa e agli estremi di reg­is­trazione del con­tratto di locazione. Va detto inoltre che per i loca­tori che si avvalgono dell‘assistenza fis­cale da parte dei sos­ti­tuti d‘imposta, dei Caf e dei pro­fes­sionisti abilitati la nuova imposta sos­ti­tutiva sarà trat­tenuta dalle buste paga sec­ondo le dis­po­sizioni con­tenute nel decreto min­isteriale del 31 mag­gio 1999 n. 164.

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