sabato 28 agosto 2010

Fascino e suggestione: il comune di Cagli

E’ la bella regione delle Marche la protagonista di questo interessante approfondimento inerente, appunto, i piacevoli borghi e le belle attrazioni del Belpaese. Le Marche rispondono al meglio a teli requisiti, perché si presenta come una delle regioni maggiormente ricche di spunti dal carattere naturalistico, grazie alla presenza, nel giro di pochi chilometri e di pochi istanti in automobile, sia di splendidi paesaggi marini – località: Porto Sant’Elpidio, Porto Recanati, Ancona e tante altre – che di scenari montani, i quali toccano la loro vetta più alta con il monte Conero, la cui cima è in grado di offrire anche una splendida visione d’una parte della costa adriatica delle Marche, quella corrispondente alla zona di Numana e Porto Recanati, località apprezzatissime dai turisti.
Nel complesso, un po’ tutto il territorio marchigiano è amato, tanto che in molti decidono di consultare le offerte circa case Marche vendita, scegliendo tra quelle messe a disposizione da Marche Country Homes, portale che, appunto, gestisce la vendita di appartamenti, rustici, ville, terreni e casolari situati proprio in terra marchigiana.
Tra i comuni maggiormente apprezzabili della regione, nella zona di Pesaro – Urbino, v’è sicuramente il comune di Cagli. Qui troviamo l’Abbazia di Santa Maria Nuova. Non si conosce la data di fondazione dell'abbazia il cui nome, Santa Maria Nuova, si direbbe legato alla ricostruzione della badia il cui periodo più fiorente andrebbe fissato, a quanto pare, alla metà del XII secolo. I monaci si mostrarono alquanto remissivi nei confronti del Comune di Cagli, tanto che fin dal 1217 assoggettarono a tale istituzione il castello di Monte l'Abbate ricevendo in cambio vari favori tra i quali il mantenimento e la difesa militare della fortificazione. L'abbazia perdeva gradatamente la sua autonomia fino ad essere unita alla mensa vescovile cagliese intorno al 1515.
Dell'antica badia rimane la sola chiesa il cui paramento murario esterno, specie sul lato sinistro, testimonia vari rifacimenti. Nel retro la chiesa oltre un campanile a vela presenta la grande monofora romanica che il mattino continua nei secoli ad inondare di luce il presbiterio. L'interno ad unica navata si presenta ora con capriate a vista essendo andata distrutta la volta probabilmente a curvatura sull'esempio della chiesa del monastero di Fonte Avellana. I lati maggiori del tempio, oltre la cornice lapidea che rimarca la linea d'imposta della volta, presentano incassate nello spessore delle murature le colonne che sostenevano gli archi delle navate laterali. Della complessa decorazione parietale, oltre le poche tracce nei sottarchi, rimane superstite un frammento d'affresco trecentesco raffigurante la Madonna in trono col Bambino. Il presbiterio, un tempo posto ad un livello più alto, per lungo tempo ha celato la presenza di una cripta la cui volta poggiava su di un'unica colonna centrale. Nel vano semicircolare sono raccolti numerosi reperti lapidei in buona parte d'epoca romana. La chiesa abbaziale è dominata dalla ferrigna mole del medioevale castello di Naro.

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