Si al digitale, ma occhio alle truffe
La rinascita
dell’economia italiana passa anche attraverso la modernizzazione delle imprese:
i processi di digitalizzazione ad esempio possono fornire notevoli benefici,
con risparmi nei costi di gestione e allo stesso tempo rendendo più semplici e
snelle le procedure lavorative. Da alcuni mesi ormai si sente parlare della pec
obbligatoria (l’art. 37 del D.L. 5/2012 ha peraltro prorogato la scadenza,
consentendo alle imprese che ancora non abbiano attivato un indirizzo di posta
elettronica certificata di farlo entro il 30 giugno 2012), ma ci sono molti
altri strumenti interessanti: dalla conservazione sostitutiva (una sorta di
archiviazione digitale dei documenti) alla firma digitale. Esistono alcune
società specializzate nella formazione del personale, alle quali rivolgersi per
aiutare la propria impresa a crescere: è sufficiente digitare su un motore di
ricerca parole come “corso
firma digitale” per trovare i professionisti migliori in questo campo.
Ma nonostante
il passaggio al digitale presenti notevoli aspetti positivi, è bene tenere gli
occhi aperti per evitare di incappare in fregature. Ne sa qualcosa un
imprenditore laziale che recentemente ha scoperto di aver ceduto tutte le quote
della sua azienda a degli sconosciuti. In realtà i due truffatori, incastrati
dal Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza, sono riusciti
ad ottenere illecitamente una copia della firma digitale dell’imprenditore,
sfruttando la leggerezza di un’agenzia di servizi e di un commercialista. Le
indagini condotte da Nello Rossi, procuratore aggiunto di Roma e dal sostituto
procuratore Albamonte, hanno inoltre appurato che uno dei due truffatori, che
adesso rischiano di finire sotto processo per una serie di reati, era
sconosciuto al fisco da ben 16 anni!
Etichette: corso firma digitale, pec obbligatoria
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