Tradurre la ricerca
Non passa
giorno senza che i giornali o i tg diano conto di una nuova importante ricerca
scientifica.
Nei giorni
scorsi, attraverso le pagine della rivista “Philosophical Transactions of the
Royal Society”, alcuni ricercatori dell’ Emory University di Atlanta hanno
pubblicato un articolo sulla relazione esistente tra quei valori ritenuti sacri
e inviolabili e determinate zone del nostro cervello, che si attivano quando
c’è da prendere una decisione su ciò che noi riteniamo giusto o sbagliato. Sempre
dagli Stati Uniti, ed in particolare dalla Berkeley University in California,
arriva la notizia di un’altra ricerca, pubblicata stavolta negli “Archives of
Neurology”. I due ricercatori protagonisti hanno dimostrato scientificamente il
nesso tra uno stile di vita che stimola il cervello, sottoponendolo a frequenti
“sfide” e tenendolo così allenato, e processi degenerativi che portano alla
demenza. L’analisi condotta su un campione di 65 soggetti di 60 anni ha infatti
mostrato che coloro che si sono mantenuti mentalmente più attivi hanno livelli
meno elevati di betamiloide, la proteina che è causa di molte malattie
neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer.
Purtroppo
ricerche simili sono sempre più raramente “made in Italy"; inoltre capita spesso
che i ricercatori italiani, per dare maggiore visibilità al loro operato, siano
costretti a pubblicare i loro lavori in un’altra lingua. Insomma, se si vuole
stare al passo con la ricerca scientifica internazionale si deve assolutamente
conoscere l’inglese; in caso contrario l’unica soluzione è ricorrere ad agenzie
di traduzioni!
Fortunatamente
esistono esperti capaci di gestire vocabolari specifici, non soltanto nel campo
delle traduzioni
mediche o scientifiche, ma anche per traduzioni giuridiche,
economiche o tecniche! Una valida alternativa per ottimi scienziati poco
portati nelle lingue!
Etichette: traduzioni giuridiche, traduzioni mediche
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