martedì 24 gennaio 2012

Tradurre la ricerca


Non passa giorno senza che i giornali o i tg diano conto di una nuova importante ricerca scientifica.
Nei giorni scorsi, attraverso le pagine della rivista “Philosophical Transactions of the Royal Society”, alcuni ricercatori dell’ Emory University di Atlanta hanno pubblicato un articolo sulla relazione esistente tra quei valori ritenuti sacri e inviolabili e determinate zone del nostro cervello, che si attivano quando c’è da prendere una decisione su ciò che noi riteniamo giusto o sbagliato. Sempre dagli Stati Uniti, ed in particolare dalla Berkeley University in California, arriva la notizia di un’altra ricerca, pubblicata stavolta negli “Archives of Neurology”. I due ricercatori protagonisti hanno dimostrato scientificamente il nesso tra uno stile di vita che stimola il cervello, sottoponendolo a frequenti “sfide” e tenendolo così allenato, e processi degenerativi che portano alla demenza. L’analisi condotta su un campione di 65 soggetti di 60 anni ha infatti mostrato che coloro che si sono mantenuti mentalmente più attivi hanno livelli meno elevati di betamiloide, la proteina che è causa di molte malattie neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer.
Purtroppo ricerche simili sono sempre più raramente “made in Italy"; inoltre capita spesso che i ricercatori italiani, per dare maggiore visibilità al loro operato, siano costretti a pubblicare i loro lavori in un’altra lingua. Insomma, se si vuole stare al passo con la ricerca scientifica internazionale si deve assolutamente conoscere l’inglese; in caso contrario l’unica soluzione è ricorrere ad agenzie di traduzioni!
Fortunatamente esistono esperti capaci di gestire vocabolari specifici, non soltanto nel campo delle traduzioni mediche o scientifiche, ma anche per traduzioni giuridiche, economiche o tecniche! Una valida alternativa per ottimi scienziati poco portati nelle lingue!

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