Impronta ecologica ed edilizia sociale
In questo articolo parliamo del mercato immobiliare nel
nostro paese. Forse non tutti si sono
resi conto che nel nostro Paese esiste una fascia di popolazione, sempre più
ampia, che non può permettersi l’acquisto e l’affitto di un’abitazione a prezzi
di mercato e non può accedere nemmeno alle liste dell’edilizia pubblica perché considerata
troppo “ricca”.
Da chi è costituita questa fascia “grigia”? Famiglie
monoreddito, in cui magari uno dei due coniugi è in cassa integrazione o
disoccupato, coppie di precari con contratti di lavoro co.co.pro o a tempo
determinato, famiglie di extra-comunitari.
Per questa fascia di persone, l’esigenza abitativa assume un
ruolo centrale, spesso queste persone devono fare i conti con affitti
esorbitanti soprattutto per immobili collocati in centri cittadini. Ecco quindi
che nasce un’idea chiamata edilizia sociale, che già in molti prospettano
essere il futuro del mercato immobiliare.
Di che cosa si tratta? Sono delle abitazioni in cui possono
convivere più nuclei familiari, ci sono degli spazi privati e degli spazi
pubblici in cui la “comunità” può cucinare, lavare e stendere i panni,
coltivare l’orto, dove ci sono i campi da gioco in cui i bambini possono
giocare assieme.
Queste abitazioni spesso sono costruite per essere ad impatto
zero sull’ambiente, sfruttando al meglio le regole della bio-edilizia riguardo
alla fornitura di energia e alle modalità di risparmio. Basta dare una breve
occhiata nel web, ad esempio alla voce “case affitto Milano” o “case in affitto Bologna” per pensare che effettivamente l’housing sociale possa essere il
futuro dell’abitare.
Etichette: case affitto milano, case in affitto bologna
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