lunedì 16 gennaio 2012

Cresce l’export di vini italiani


Nei giorni più neri della crisi, insieme alle voci catastrofiche sul nostro prossimo futuro, c’è stato anche chi ha provato a guardare ad aspetti positivi, spostando l’attenzione sui punti di forza dell’economia italiana ai quali viene affidato il compito di far riprendere la crescita del nostro paese. Uno dei più menzionati è stato l’apprezzamento che il made in Italy ha tuttora nel mondo, con eccellenze che vanno dalla moda al mondo dei motori, dall’enogastronomia al design.
A conferma di ciò la notizia diffusa recentemente dalla Coldiretti, secondo la quale nel 2011 l’export di vini italiani è cresciuto del 14%. Il dato è particolarmente positivo se si pensa che anche nel 2010 c’era stato un altro importante rialzo, pari al 9%: così il fatturato generale è passato dai 3,7 miliardi di euro di due anni fa, alla cifra tonda di 4 miliardi dello scorso anno! La meta principale delle esportazioni è il territorio europeo, con una concentrazione particolare in Germania; bisogna segnalare però anche la crescita di alcuni mercati extraeuropei come la Russia e, soprattutto, la Cina, che vede raddoppiare i propri numeri di anno in anno. Il 60% dei vini venduti all’estero sono di origine controllata, un buon risultato che deve essere difeso e ampliato in futuro.
Il consiglio per i produttori nostrani è perciò quello di puntare forte sull’esportazione, seguendo le indicazioni del mercato. Ovviamente per affrontare simili cambiamenti è necessario dotarsi di mezzi adeguati; uno dei primi problemi da affrontare è quello linguistico, ma basta cercare sul web parole come “traduzione documenti” per trovare l’agenzia specializzata più adatta, o “prezzi traduzioni” per farsi un’idea dell’investimento necessario.

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