domenica 22 gennaio 2012

Beauty contest: aldilà della giusta traduzione


Tra i mille tormentoni che hanno animato il dibattito italiano degli ultimi mesi si è fatto largo anche il “beauty contest”: esimi professori ne parlano nei tg, nei programmi di approfondimento e sulle pagine dei giornali, ma siamo sicuri che tutti sappiano esattamente di che cosa si tratta? Letteralmente l'espressione significa “concorso di bellezza”, ma è chiaro che non è questo il giusto senso. Per capire con precisione a cosa si riferiscano queste parole ci sono due strade: la prima passa attraverso il ricorso ad agenzie di traduzione, possibilmente specializzate in traduzioni economiche. Per la seconda, molto più semplicemente, è sufficiente continuare a leggere qua sotto!
Il beauty contest è una particolare procedura che sta a metà strada tra una licitazione privata e un'asta; è infatti un meccanismo che consente di assegnare delle risorse, lasciando la possibilità di partecipare a tutti, ma prevedendo allo stesso tempo che i partecipanti presentino determinate caratteristiche. Questo sistema fu scelto dall'ex ministro per lo Sviluppo Economico Romani per assegnare le frequenze televisive, favorendo di fatto chi già controllava il mercato; quindi Mediaset, la Rai e Telecom con La 7. All'epoca si sollevò qualche voce contraria, ma il governo decise di andare avanti.
Dopo l'avvicendamento Berlusconi-Monti in tanti si aspettavano un intervento che adesso è arrivato; il ministro Passera ha infatti annunciato la sospensione per 90 giorni del beauty contest per definire meglio la questione delle frequenze. Monti ha inoltre precisato che, in un momento in cui si chiedono sacrifici agli italiani, non ci si può concedere il lusso di assegnare risorse pubbliche senza un giusto corrispettivo.
Parole dolci come il miele per tantissimi italiani!

Etichette: ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page