domenica 26 settembre 2010

Coabitazione affollata : studenti, precari e soggetti al primo lavoro

La comune prassi degli studenti fuori sede è quella dell’affitto. Affittare una casa, magari con tre oppure quattro stanze, altrettanti letti. Ecco come funziona solitamente per gli studenti : cercare una coabitazione affollata in modo da ripartire le spese dell’affitto soprattutto nel caso in cui lo Ateneo sia lontano dal proprio comune di residenza o addirittura fuori sede. E’ questa la prassi comune per chi studia all’università, ma rispetto al passato, vuoi perché i redditi sono quelli che sono, vuoi perché i prezzi degli affitti in molte zone d’Italia, come affitti Milano, hanno raggiunto prezzi stellari. I prezzi stellari adesso vengono combattuti con l’antidoto della convivenza affollata. Vivere in tanti sotto uno stesso tetto vuol dire dividere tutti i costi a partire dall’affitto, ad andare alle bollette fino ad arrivare alle spese della spesa. Un costo da pagare da solo rispetto a uno da pagare diviso tre oppure quattro fa la sua sostanziale differenza. E questo fenomeno della casa in condivisione è in costante crescita. Questo nuovo stile di vita ricorda, anzi ha come esempio di base, il telefilm newyorkese “Friends”. Questo fenomeno non tocca più solo le vite e le tasche degli studenti, ma adesso sta iniziando a prendere piede pure tra le persone alla loro prima occupazione, e persone non più giovani che hanno un reddito troppo basso per vivere da “single” in un’abitazione. Allora oltre alla popolazione studentesca, l’esercito dei precari si trova gioco forza costretto a adottare questa soluzione abitativa per poter sbarcare il lunario. Le prime città in cui è giunto tale fenomeno e si è consolidato immediatamente e con successo sono Milano e Roma.

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