mercoledì 11 agosto 2010

Alitalia vittima dell’aumento dei prezzi del petrolio

A dispetto delle mille tribolazioni degli ultimi due anni e della recente fusione con AirOne- che doveva risollevarne le sorti-, la compagnia di bandiera italiana non riesce proprio a spiccare il volo, letteralmente. Molti gli elementi a sfavore, non ultima la crisi economica, ma pare che una delle componenti più distruttive sia il prezzo del carburante. Nel 2007, infatti, proprio la gestione scorte di carburante fatte quando i prezzi erano molto bassi, aveva limitato i danni a perdite graduali e, in certa misura, prevedibili. Infatti, quando l’Alitalia ha ripreso a volare, nei primi mesi del 2009, le perdite ammontavano a 210 milioni di euro.

Tuttavia, già nel secondo trimestre si registrava un crollo con perdite pari a circa 320
milioni di euro.La gestione delle scorte di carburante nel 2009 e 2010 non ha infatti beneficiato della convenienza dei prezzi verificatasi nel 2007 e ad una partenza claudicante per vari fattori si è aggiunto il problema dell’aumento dei costi del petrolio. E, purtroppo per l’Alitalia, le previsioni non sono affatto buone: il prezzo del carburante non accenna a diminuire e la compagnia, che già naviga in acque poco propizie, è destinata non solo ad aggravare l’ammontare delle perdite ma anche a perdere molto del suo traffico aereo.

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