Marche: il grazioso comune di Jesi

Visitare la regione delle Marche vuol dire immergersi in territori composti da colline dalle forme tondeggianti, in paesaggi verdeggianti ed in grado di infondere un sentimento di ‘pace’ in coloro i quali decidono di trascorrere qui le proprie vacanze. Il relax dell’area collinare della regione, poi, si mischia alla voglia di divertimento che caratterizza località come quelle situate lungo la costa adriatica, oltre che ai numerosi, piccoli e caratteristici borghi situati nelle zone più montuose, all’interno dei quali si conserva tutta la tradizione di una regione che alle sue origini è particolarmente legata, e che fa delle proprie origini un ‘motivo’ in più per attirare turisti e visitatori.
Tra le cittadine più graziose presenti nelle Marche, troviamo senz’altro il bel comune di Jesi. La città ha origini molto antiche, venne fondata dall'antico popolo degli Umbri; si ritiene sia stata l'ultimo avamposto degli Umbri in territorio piceno. Nel IV secolo a.C. i Galli Senoni, popolazione celtica calata dal nord (Senoni dalla città francese di provenienza Sens), scacciarono gli Umbri e si stanziarono sulla costa orientale dell'Italia, da Rimini ad Ancona, in quello che venne denominato Ager Gallicus. Stabilirono il confine sud del loro dominio sul fiume Esino facendo di Jesi l'ultima roccaforte di difesa contro i Piceni. Città natale di Federico II di Svevia (1194) e del compositore Giovan Battista Pergolesi (1710). Fu una delle prime città italiane a istituire una tipografia. Fu qui che Manuzzi modificò i caratteri di stampa, che prima erano in legno, utilizzando il piombo. Nel 1969 è stata sede d'un Convegno Urbanologico Internazionale promosso dall'UNESCO, che l'ha segnalata come "città esemplare" per l'integrazione architettonica dei suoi vari strati storici.
Diversi sono i luoghi d’interesse presenti a Jesi, tra cui soprattutto Piazza Federico II: essa sorge sul luogo del Foro romano, all'incrocio fra il Cardo e il Decumano massimi. Sono state ritrovate anche le fondamenta degli edifici che la cingevano, come quelle del Teatro, delle Terme e della Cisterna.
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