A New York è tempo di “Linsanity”
I vertici dei
New York Knicks, gloriosa squadra di basket a stelle e strisce, non sapevano
più che fare. Stanchi per tanti anni di delusioni e sconfitte a ripetizione,
erano convinti di aver finalmente invertito la tendenza attraverso alcuni
importanti colpi nel mercato. Dopo essere riusciti a mettere le mani su Amar’e
Stoudemire ed avergli affiancato Carmelo Anthony e Tyson Chandler, pensavano di
essere riusciti ad assicurarsi il gradimento dei propri tifosi per diversi
anni. L’inizio della stagione però non ha soddisfatto le attese e il quintetto
allenato da Mike D’Antoni ha deluso parecchio. A parziale discolpa dell’ex
coach di Treviso bisogna dire che la squadra ha dovuto far fronte ad una serie
di infortuni infinita, che gli ha impedito di mandare in campo la formazione
tipo. Ma il pubblico di New York è molto esigente e non accetta queste
motivazioni. Allora che si può fare in questi casi? Quando un’azienda ha
problemi con i propri clienti di solito cerca una soluzione potenziando i
propri servizi di help desk,
magari digitando su google parole come “fidelizzazione cliente”
per trovare un rimedio ai propri mali.
Ma per la
fortuna dei Knicks le cose sono andate diversamente e a risollevare le sorti
della franchigia della Big Apple è apparso un giovane play diplomato ad
Harvard, figlio di due genitori asiatici emigrati in California (madre cinese,
padre di Taiwan), che fino a poche settimane fa aveva avuto scarse possibilità
di mostrarsi nella vetrina della NBA. In 7 partite Jeremy Lin (questo è il suo
nome) ha ottenuto altrettante vittorie, con un career high di 38 punti nella
sfida contro i Lakers di Kobe Bryant. Sarà un fenomeno passeggero o durerà a
lungo? In tanti se lo chiedono, ma i tifosi dei Knicks si godono il nuovo
fenomeno con la speranza con la “Linsanity” li porti almeno ai playoff!
Etichette: fidelizzazione cliente, help desk
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