domenica 19 febbraio 2012

A New York è tempo di “Linsanity”


I vertici dei New York Knicks, gloriosa squadra di basket a stelle e strisce, non sapevano più che fare. Stanchi per tanti anni di delusioni e sconfitte a ripetizione, erano convinti di aver finalmente invertito la tendenza attraverso alcuni importanti colpi nel mercato. Dopo essere riusciti a mettere le mani su Amar’e Stoudemire ed avergli affiancato Carmelo Anthony e Tyson Chandler, pensavano di essere riusciti ad assicurarsi il gradimento dei propri tifosi per diversi anni. L’inizio della stagione però non ha soddisfatto le attese e il quintetto allenato da Mike D’Antoni ha deluso parecchio. A parziale discolpa dell’ex coach di Treviso bisogna dire che la squadra ha dovuto far fronte ad una serie di infortuni infinita, che gli ha impedito di mandare in campo la formazione tipo. Ma il pubblico di New York è molto esigente e non accetta queste motivazioni. Allora che si può fare in questi casi? Quando un’azienda ha problemi con i propri clienti di solito cerca una soluzione potenziando i propri servizi di help desk, magari digitando su google parole come “fidelizzazione cliente” per trovare un rimedio ai propri mali.
Ma per la fortuna dei Knicks le cose sono andate diversamente e a risollevare le sorti della franchigia della Big Apple è apparso un giovane play diplomato ad Harvard, figlio di due genitori asiatici emigrati in California (madre cinese, padre di Taiwan), che fino a poche settimane fa aveva avuto scarse possibilità di mostrarsi nella vetrina della NBA. In 7 partite Jeremy Lin (questo è il suo nome) ha ottenuto altrettante vittorie, con un career high di 38 punti nella sfida contro i Lakers di Kobe Bryant. Sarà un fenomeno passeggero o durerà a lungo? In tanti se lo chiedono, ma i tifosi dei Knicks si godono il nuovo fenomeno con la speranza con la “Linsanity” li porti almeno ai playoff!

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