giovedì 26 maggio 2011

Mutui con cap: la percezione del consumatore

Negli ultimi tempi ad essere sempre più richiesti sono i mutui con cap, una formula di finanziamento a tasso variabile atta ad acquistare un bene immobile che prevede l’esistenza di un tetto massimo oltre il quale, per accordi tra banca e contraente, il tasso di riferimento del mutuo non può salire. Molti analisti, mettendo a confronto la tipologia di finanziamento ed il particolare momento macroeconomico stanno pian piano rivedendo le loro posizioni in merito alla “comodità” e convenienza di questa tipologia di scelta: la discriminante in questo caso è da ricercare nell’innalzamento del cap da parte degli istituti bancari.

Ma perché questo tipo di mutuo sembra appetibile davvero a tutti? E’ presto detto: in un momento di crisi come quello che l’intero mondo ancora sta vivendo dal crollo dei mutui subprime statunitensi del 2007, il consumatore, già provato nel portafogli dallo scarso potere di acquisto e dalle tasse incipienti, vede nel limite al tasso variabile l’unica soluzione attraverso la quale, se possiede tanta fortuna da avere i soldi per l’anticipo, di possedere una casa di proprietà.

Poco importa in linea generale se difficilmente il tasso variabile avrà o meno possibilità di arrivare ai livelli del cap stipulato con un ‘ovvia spesa aggiuntiva. L’importante per il consumatore è sentire di avere quella scialuppa di salvataggio sulla quale contare a prescindere da tutto. Sebbene possa sembrare quasi più conveniente stipulare un mutuo a tasso fisso, il mutuo con cap rimane uno dei prodotti che vanno per la maggiore, a prescindere da qualsiasi tipo di campagna economica.

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