Tagli alla politica? La Commissione si ritira

Milioni di italiani si trovano costretti a controllare con attenzione qualsiasi spesa per evitare di sforare il proprio budget; ma con i rincari nei prezzi legati all’aumento dell’IVA, con le nuove tasse sugli immobili, con gli aumenti di quasi tutte le bollette, della benzina e dei pedaggi in autostrada, fare la formica rischia di non essere più sufficiente. Bisogna perciò rivedere al ribasso il proprio tenore di vita, evitando di rinnovare abbonamenti a palestre o piscine, limitando le serate al cinema e in pizzeria, addirittura vagliando annunci come “affitto Livorno” o “affitto Ravenna” per trovare un nuovo alloggio a prezzi più contenuti.

E mentre siamo impegnati in questo compito gravoso, si fa sempre più largo nella nostra testa un pensiero; quello di essere presi in giro da chi ci governa. Negli ultimi mesi del governo Berlusconi la fiducia nei confronti della politica è scesa ai minimi storici, ma anche adesso, nonostante la spinta iniziale del nuovo governo guidato da Mario Monti, la situazione non sembra essere particolarmente rosea.

Ci si chiede di fare sacrifici, ma intanto il nuovo anno, quello che dovrebbe portare alla crescita del paese, si apre con una notizia che lascia a bocca aperta; è stato reso noto il lavoro svolto dalla Commissione Giovannini, che aveva il compito di analizzare il trattamento economico dei parlamentari italiani e di confrontarlo con quello degli organismi simili degli altri paesi europei. La notizia più sconvolgente non è che i parlamentari italiani intaschino più di tutti (16.000 euro al mese, oltre il 60% in più della media in Europa), ma che a causa dell’ambiguità della legge, voluta dall’ex ministro Tremonti, della precisione necessaria e della ristrettezza dei tempi, la commissione non è stata in grado di fornire i dati necessari per applicare gli auspicati tagli ai costi della politica italiana, che rischiano perciò di essere rimandati ancora una volta.

Viene quasi da ridere, se non ci fosse da piangere…