domenica 11 settembre 2011

Muta e gommone o scarpini e pallone?


Il canyoning o torrentismo è uno di quegli sport definiti “estremi”. Si tratta infatti di un connubio perfettamente riuscito fra alpinismo, sport d’acqua e speleologia: lo scopo è di attraversare a piedi, con delle corde o a bordo di un gommone e in gruppo, dei torrenti di montagna. Il che significa: affrontarne e superarne le asperità, le irregolarità morfologiche, i salti, le cascate, gli specchi d’acqua e i crepacci in cui sfociano e li ingoiano. 

Le tecniche utilizzate derivano in parte dall’alpinismo (corde, imbracature,…) ma anche dal nuoto: se possibile, alcuni tratti dei torrenti vengono percorsi a bracciate oppure lasciandosi trasportare dalla corrente. Dunque, l’equipaggiamento di un torrentista prevederà necessariamente un costume da bagno, una maglia in pile, degli scarponcini da trekking o delle scarpe da ginnastica e un asciugamano. Il resto dell’attrezzatura – muta e calzini in neoprene, imbracatura, casco, salvagente – di solito è fornita dai centri sportivi che organizzano le uscite. Il canyoning in Trentino è molto diffuso: numerose sono le strutture e le associazioni che propongono corsi per tutti, anche per i più piccoli. 

In ogni caso, è sempre bene farsi accompagnare da guide alpine e professionisti esperti del luogo, prima di darsi all’avventura torrentista. Se invece si preferisce praticare uno sport un po’ meno rischioso, giocare a calcio in Trentino sarà un piacere classico ma dal sapore di montagna. Campi sportivi e stadi inanellati da piste di atletica non mancano. Come lo stadio Quercia, a Rovereto, sede annuale del celebre Palio Città della Quercia, gara internazionale di atletica leggera.

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