Implantologia: vantaggi e controindicazioni
Quando si parla di nuove tecniche nell’ambito dell’odontoiatria, non si può non pensare alla implantologia dentaria. Questa infatti permette il recupero totale o parziale dei denti nei casi di edentulismo, con una percentuale di successo attualmente molto elevata. In sé la tecnica consiste nell’integrazione tra un materiale biocompatibile (il titanio) e l’osso mandibolare. In questo modo, il paziente è in grado di recuperare non solo l’estetica, ma anche la funzionalità stessa dei denti.
È evidente dunque che, tra le tecniche relative agli impianti dentali, questa dell’implantologia è tra le più diffuse e apprezzate. Anche perché, sia per il progresso di tecnologie sempre più accurate, sia per l’approfondimento teorico, negli ultimi anni ha compiuto veri e propri passi da gigante.
Ma ciò non vuol dire che si possa ricorrere a questa tecnica sottovalutandone i rischi. Prima di sottoporsi a un intervento di implantologia dentaria, e prima anche di prenderla in considerazione, è utile infatti analizzare la situazione specifica del singolo paziente, attuabile a partire da un’analisi non superficiale delle sue radiografie.
In ogni caso, ci sono situazioni nelle quali è generalmente sconsigliabile il ricorso all’implantologia: non è adatta ai pazienti con malattie cardiovascolari, le donne in gravidanza, i forti fumatori, i pazienti che siano in cura con farmaci come anticoagulanti e immunosoppressori. E in generale, è il caso che evitino il ricorso all’implantologia tutti quelli che hanno una scarsa igiene orale.
Ulteriori approfondimenti sull'implantologia dentale su questo sito.
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