lunedì 25 ottobre 2010

Milano capitale dei temporary shop

I temporary shops, chiamati anche pop-up shops, sono quei negozi che vengono affittati per brevi periodi e che solitamente offrono prodotti monomarca.
Questi negozi transitori sono arrivati in Italia, dopo che ne era già stato collaudato il successo all'estero, USA in primis, nel 2007 e hanno preso piede particolarmente a Milano, sempre sensibile alle nuove tendenze, soprattutto se remunerative.
Pare infatti che l'appetibilità di questa soluzione per le aziende stia in due fattori fondamentali: da un lato lo scavalcamento dell'ostacolo "affitti Milano", che, con i canoni attuali, significherebbe un'importante voce di uscita; dall'altro una forte azione di fidelizzazione al brand, cioè il marchio di ciò che viene temporaneamente venduto.
Il meccanismo psicologico che fa sì che chi entri nel negozio (senza necessariamente fare acquisti) si imprima nella mente un giudizio estremamente favorevole sull'azienda locataria, è quello dell'impressione di partecipare a un evento straordinario, del quale molti non faranno esperienza. E' l'idea del "io c'ero", del poter destare l'interesse e/o l'invidia altrui per il fatto di essere stati presenti in uno spazio/tempo privilegiato.
Al negozio viene applicata la formula, e l'aura attrattiva, delle temporary exhibitions dei grandi musei, dove il pubblico aggiunge, al piacere della fruizione artistica, la soddisfazione per aver preso parte ad una manifestazione forse irripetibile e si lancia sul museum shop per acquistare delle testimonianze di questa sua privilegiata presenza.

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