lunedì 26 marzo 2012

Un’idea per ridurre i costi degli enti locali


Dall’inizio della crisi si sente dire che la ripresa deve passare attraverso l’abbattimento delle spese inutili del nostro paese. Lo scorso anno il Governo Berlusconi ipotizzò di raggiungere quest’obiettivo anche attraverso un taglio degli enti locali ed in particolare delle province, ritenute “poco utili” da molti italiani; prima si pensava di abbatterle tutte, poi di concentrarsi solo su quelle con meno di 300.000 abitanti. Stesso discorso fu fatto anche per i piccoli comuni: l’ex premier pensò infatti di accorpare quelli con meno di 1000 abitanti, ma anche in questo caso al momento di passare dalle parole ai fatti non se ne fece niente.
Con la caduta del Governo Berlusconi la patata bollente passò nelle mani di Mario Monti e dei suoi fidati ministri; il decreto Salva Italia del nuovo Presidente del Consiglio ha previsto un ridimensionamento delle province, svuotate di alcune mansioni e indirizzate verso più semplici compiti di coordinamento del territorio, mentre i comuni sono riusciti ad evitare i temuti tagli attraverso l’accorpamento delle funzioni locali in seno alle Unioni dei Comuni.
Ma in attesa che queste misure siano adottate concretamente, gli enti locali potrebbero ottenere consistenti risparmi anche facendo delle scelte oculate, come ad esempio quella connessa al passaggio al digitale: utilizzando servizi come la posta elettronica certificata o la conservazione sostitutiva non solo si ridurrebbero notevolmente i costi (meno carta, fotocopie, spese postali, d’archiviazione etc) ma si avrebbe una gestione molto più semplice e funzionale. Digitando sul web le parole “corso conservazione sostitutiva” è possibile trovare aziende specializzate nelle formazione del personale che permettano ai comuni italiani, tramite un investimento nell’e-government, di fare la loro parte nella riduzione dei costi dello Stato.

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