lunedì 26 novembre 2012

Il futuro del turismo di Jesolo


Il Turismo, per tutte le località balneari dell’Alto Adriatico, rappresenta la risorsa economica principale ed i numeri confermano questa affermazione. Nella stagione 2012 appena conclusa si sono registrate 25 milioni di presenze, da Caorle a Chioggia.

Ma si devono fare delle precisazioni. Le località che hanno registrato il successo maggiore continuano ad essere quelle che riescono a calamitare i turismi d’Oltralpe, per lo più tedeschi e austriaci ma non solo. In località come Bibione e Caorle la presenza di turisti di lingua tedesca costituisce il 55% del totale delle presenza.

Questo perché l’Alto Adriatico continua ad essere il mare più vicino per la Mitteleuropa e l’offerta turistica molto allettante, non solo per la spiaggia di per sé, ma anche per la vicinanza con Venezia. Tedeschi ed austriaci chiamano “Ober Adria” questo tratto di costa: la meta preferita per le loro vacanze estive.
Un discorso a parte merita la località di Jesolo, che per tradizione, calamitava un tipo di turismo per lo più incentrato su una clientela di italiani. Discoteche aperte fino all’alba e spiaggia dorata non sono più sufficienti a soddisfare i gusti del turista italiano medio sempre di più alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Ecco perché tante strutture ricettive fra cui il dei fiori camping village hanno deciso di cambiare veste, dando un’importanza maggiore all’architettura delle strutture, al contesto naturale circostante ed alla qualità dei servizi offerti. I Bungalow a Cavallino del camping dei Fiori sono immersi nella natura, inoltre la vicinanza di Venezia, ne fa la meta ideale per una tipologia di vacanza in grado di coniugare turismo open air, turismo culturale e balneare. E sembra proprio questa la ricetta vincente per proporre Jesolo e Cavallino come località per un turismo sempre più internazionale. 

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