domenica 4 settembre 2011

Trentino all’Osteria

Che cosa sono il Capùc o Caponec o Capùss, il Tonco de boia e polenta, il Patugol con le ciuighe e i Basini di violette? Sono i nomi di alcuni piatti tipici della cucina tradizionale trentina. Piatti realizzati con prodotti rigorosamente locali, certificati e controllati. Tanto rigorosamente che la Provincia Autonoma di Trento ha emanato una serie di norme proprio a tutela della territorialità della produzione enogastronomica locale.

Per conquistarsi il prestigioso marchio di “Osteria Tipica Trentina” da esporre all’ingresso del locale, sul menù, sulla carta dei vini e sulle brochure informative, l’aspirante “osteria tipica” è tenuta a rispettare determinati standard qualitativi. Il 30% almeno dei vini proposti, per esempio, dovrà essere di produzione locale, come del resto l’acqua minerale servita ai tavoli. Nel menù non potrà mancare un tagliere con un minimo di cinque formaggi trentini da degustare, mentre fra i salumi, due dovranno essere di origine autoctona. La frutta sarà di provenienza trentina e l’offerta al pubblico ne testimonierà di volta in volta la stagionalità.

L’olio dovrà essere extravergine e certificato trentino. Il pesce, come la trota e il salmerino, dovranno essere pescati nelle acque dolci regionali. Farina, latte, miele, confetture e tutti gli ingredienti utili per la preparazione delle pietanze saranno necessariamente trentini. Inoltre, l’Osteria Tipica Trentina dovrà proporre, accanto al menù giornaliero, uno di sola degustazione tipicamente trentino, anche in questo caso con prezzo esposto. Digitando in Rete “osterie tipiche del trentino” ma anche sbirciando fra i “ristoranti in trentino” che sono riusciti a ottenere l’ambito riconoscimento, la scelta dei locali è davvero succulenta, così come lo sono i piatti e i prodotti tipici made in Trentino.

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